Lettera di Settembre dell’anno 2019
Cara sorella, caro fratello, ti saluto.
È una gioia ritrovarmi con voi a celebrare domenica dopo domenica, al ritorno dalle ferie. Ci sono molte cose che desidero comunicare e per questo riprendo a scrivere alla comunità, anche se siamo quasi alla fine di settembre.
Faccio brevemente il punto sul cammino della chiesa di Roma. Due anni fa ci siamo fermati sulle malattie spirituali che ci rallentano nell’evangelizzazione. L’anno passato abbiamo fatto memoria del cammino che Dio ha fatto con la chiesa di Roma e con la comunità di San Fulgenzio e abbiamo cercato di superare gli ostacoli alla comunione in questa porzione di chiesa, di cui siamo maggiormente responsabili.
Quest’anno iniziamo più direttamente a lavorare per la nostra conversione missionaria. Anzitutto desideriamo coltivare gli atteggiamenti che ci permettono di essere evangelizzatori in sintonia con Gesù: l’umiltà, il disinteresse e l’esperienza delle beatitudini, specie della povertà nello spirito. Questi atteggiamenti saranno il filo rosso di tutto il cammino nello Spirito di questo anno.
Per donare ai nostri concittadini la buona notizia del vangelo di Gesù in maniera appropriata, è necessario partire dall’ascoltare il grido che sale da questa città, con tutto noi stessi, con simpatia, senza giudizio e dal riconoscere quanto di buono Dio suscita nella nostra città. Per metterci effettivamente a servizio di Dio e del suo vangelo, non possiamo che iniziare a cercare le tracce della sua presenza e della sua azione nella vita delle persone e nella città nel suo insieme. Così il nostro contributo potrà armonizzarsi con la sua azione, che sempre ci precede.
L’ascolto del grido della città non è la missione che viene affidata solo ad alcuni nella comunità, i cosiddetti operatori pastorali; piuttosto è la missione a cui siamo chiamati tutti, ciascuno/ciascuna nei luoghi in cui vive quotidianamente. Ci sosterremo a vicenda nel realizzarla e tutto quello che faremo in parrocchia quest’anno ci orienterà e ci stimolerà per andare in questa direzione, tutti insieme. Chi svolge tra noi un servizio ha la responsabilità di tenere questa direzione e di dare il proprio contributo al cammino comune.
L’equipe pastorale. Avvertiamo che la chiesa cammina più speditamente e in una maggiore fedeltà a Gesù, se è sinodale, cioè se in essa tutti camminano insieme, con un solo intento, con una responsabilità condivisa e potendo contare sulle ricchezze di ciascuno. Questa forma di chiesa – non ancora sufficientemente realizzata – per trovare consistenza ha bisogno di darsi delle strutture che aiutino il suo dinamismo. La via scelta in diocesi è quella di costituire in ogni comunità parrocchiale un piccolo gruppo di persone che condividano l’animazione della comunità, tenendo il timone nella direzione della conversione missionaria. A san Fulgenzio il consiglio pastorale è già un piccolo gruppo di persone – preti, laici, religiosi, donne e uomini – che cerca di discernere le chiamate del Signore alla comunità e ne anima il cammino. Per questo motivo abbiamo deciso di rinnovare il consiglio pastorale, che scade quest’anno, secondo le indicazioni date in diocesi per la costituzione dell’equipe pastorale. In questa prospettiva passa il secondo piano che le persone, che ne faranno parte, appartengano o meno ad un gruppo ed è secondaria l’esigenza che ciascun gruppo abbia una presenza nel consiglio pastorale. Cerchiamo invece di trovare tra noi le persone che sentono l’urgenza che la comunità serva l’evangelo anche fuori di se stessa, che gioiscono della presenza di Dio che ci precede nella città e nella vita delle persone e che sono disponibili a mettersi in gioco per animare la comunità, anche attraverso le relazioni. Tutti siamo nella possibilità di suggerire quali persone potrebbero servire in questo modo la comunità parrocchiale. Pensiamoci.
Anche quest’anno il Consiglio pastorale propone di dedicarci un tempo disteso per iniziare l’anno comunitario. Non solo per fare cose importanti, ma anche per incontrarci come persone. Sabato 12 e domenica 13 ottobre saremo a Genzano nella casa Versiglia, che già ci ha ospitato l’anno scorso. Ci metteremo alla presenza di Dio, ascolteremo la sua parola e celebreremo il suo amore. Abbiamo chiesto ad un amico monaco di aiutarci a fare nostri gli atteggiamenti di umiltà, disinteresse e povertà nello spirito. Cercheremo di immaginare come metterci in ascolto delle persone che abitano la città e di Dio che abita le loro vite. Ci prepareremo a scegliere le persone per l’equipe pastorale. Ma soprattutto vorremmo rivivere l’esperienza di fraternità che ci è stata donata l’anno scorso, dando tempo alle relazioni tra noi.
So quanto le vostre vite siano strette tra molti impegni e come il sabato e la domenica siano importanti per stare in famiglia e anche per fare molte cose, che non trovano posto negli altri giorni della settimana. Ma lo stesso vi chiedo di partecipare a questo momento di vita comune. Vorrei invitare anche i vostri familiari, che di solito non hanno familiarità con la vita della chiesa, possiamo fare in modo che questo possa essere un tempo adatto anche per loro. Anche i vostri figli sono i benvenuti. Se sappiamo per tempo della loro partecipazione, possiamo prepararci ad accoglierli.
L’appuntamento è a Casa Versiglia in viale Mazzini, 11 a Genzano di Roma, alle 9:30 di sabato 12 ottobre. L’incontro terminerà con il pranzo domenica 13. Casa Versiglia ci chiede 72 € a persona. Sarà possibile anche partecipare parzialmente alla due giorni. Per ogni pasto ci vengono chiesti 12 €. Per motivi organizzativi abbiamo bisogno di raccogliere quanto prima le adesioni, possibilmente entro domenica 29 settembre.
Grazie della vostra attenzione.