Lettera di Marzo dell’anno 2019
Un saluto a voi che leggete.
Da qualche anno il Consiglio pastorale promuove attivamente la comunicazione nella comunità. Le ricchezze di una parte possono diventare le ricchezze dell’intero corpo, se condivise. Queste lettere mensili sono state spesso il luogo dove esperienze di vita sono risuonate a beneficio di tutti noi. Da questo mese intendiamo intensificare questa comunicazione attraverso la lettera. Lascio la parola Giovanna Messina che ci racconta dell’accoglienza delle famiglie dei rifugiati.
Il progetto di ospitalità
Circa quattro anni fa Papa Francesco ha invitato le comunità parrocchiali ad accogliere famiglie di migranti in fuga da guerre e persecuzioni. La comunità di San Fulgenzio ha raccolto l’invito del Papa, aderendo al progetto Ero forestiero e mi avete ospitato. Grazie all’affiancamento di una assistente sociale e di una tutor della Caritas e con il contributo di un gruppo di volontari della parrocchia, sono state realizzate due esperienze di accoglienza: la prima con la famiglia Mata, proveniente dal Congo, che è stata ospitata dal marzo del 2016 al febbraio del 2018; la seconda con la famiglia Kalu, di origine nigeriana, che è presente a San Fulgenzio dall’aprile del 2018. L’obiettivo del progetto ospitalità è quello di accompagnare le famiglie verso l’autonomia economica, aiutandole nella ricerca di un lavoro e di un alloggio, e di creare una rete di relazioni che ne favorisca l’inclusione sociale.
L’attività dei volontari coinvolti nel progetto ospitalità ha riguardato, in una prima fase, la sistemazione dei locali destinati all’accoglienza. Successivamente i volontari hanno fornito un aiuto per quello che riguarda l’inserimento scolastico dei piccoli ospiti (ricerca di posti in asili nido, iscrizioni, ricerca materiale didattico, colloqui a scuola), il sostegno all’inserimento professionale delle mamme (in diverse occasioni i volontari si sono presi cura dei bambini per consentire alle mamme di svolgere tirocini o corsi di formazione), la ricerca di un alloggio, la realizzazione di occasioni di incontro e di scambio con tutta la comunità (festa per il rinnovo del patto di accoglienza, pranzi condivisi).
L’esperienza di ospitalità attualmente in corso si avvia a vivere la sua fase più delicata: quella della ricerca di un alloggio in autonomia. Per quanto entrambi i coniugi Kalu abbiano un’ occupazione (benché a tempo determinato) e siano estremamente attenti nella gestione del bilancio familiare, la ricerca di un’abitazione non è facile perché spesso ci si scontra con la diffidenza e anche i pregiudizi dei potenziali locatori. Chiediamo alla comunità di sostenerci in questa fase: se avete informazioni, se avete del tempo da dedicare per contribuire alla ricerca di un alloggio, se più in generale volete partecipare al gruppo che segue l’accoglienza vi invitiamo a prendere contatto con i volontari, fra cui Claudia Govoni, Giusella Marchiolo, Giovanna Messina (tel. 380 517 0969) e Francesca Smargiassi.
Anna Grazia Culiolo e Giovanna Aloisi condividono con noi un poco della ricchezza degli incontri fatti con Vestiti di dignità.
Un pomeriggio da ricordare durante la distribuzione abiti
E’ un martedi pomeriggio dello scorso inverno. Con noi, nella sala parrocchiale, ci sono quattro donne che aspettano di ricevere gli indumenti di cui hanno bisogno. Per tutte abbiamo già espletato “le pratiche burocratiche“ di rito: abbiamo riempito la scheda di richiesta con i dati di ciascuna, abbiamo segnalato le loro esigenze e necessità, abbiamo svolto singoli colloqui individuali per conoscerle meglio e farci conoscere. Adesso aspettano solo di essere chiamate una per una al banco dove verranno loro consegnati gli abiti. L’attesa, però, si prospetta lunga perché la persona che sta attualmente ricevendo gli indumenti ha una famiglia numerosa da vestire e da scaldare e, quindi, fa molte richieste. Ci sembra l’occasione giusta per tentare di fare quattro chiacchiere tutte insieme. Con qualche piccolo spostamento sistemiamo le sedie in circolo: è la situazione ideale per parlare, ognuna può vedere in viso tutte le altre e la circolarità favorisce la comunicazione.
Ci sono Natasha e Maria, ucraine, che fino a un’ora fa non si conoscevano; una è badante nella nostra zona, l’altra lavora ad ore. Appena arrivate hanno cominciato a parlare nella loro lingua, ma poi sono passate all’italiano, forse per il bisogno di condividere con noi i loro dispiaceri e la fatica di vivere che devono affrontare quotidianamente. Soprattutto Natasha,da molti anni in Italia, ricorda l’assoluta povertà della sua zona all’inizio del nuovo Millennio; povertà l’ha spinta a lasciare marito e figli piccoli per cercare mezzi di sostentamento altrove. Anche Maria ha lasciato la famiglia; questo la addolora, ma ancora di più la preoccupa la perdurante violenza della polizia ucraina.
Si inserisce nella conversazione Jasmine, giovane sudamericana “Anche da noi “dice” la polizia è violenta. E come se non bastasse spesso non avevamo da mangiare”. Lei ora vive a Roma con il marito e i loro due bambini. Si considera discretamente e tutto sommato porta una ventata di serenità: la sua famiglia è con lei, è giovane, in buona salute e sente di avere tutta la vita davanti.
Rosa, polacca, da molti anni nel nostro paese non partecipa alla conversazione; non risponde neppure. Quando Maria le chiede come viveva in Polonia. Ripiegata su se stessa, dice solo che i suoi figli hanno freddo e che lei spesso pensa di non farcela ad andare avanti. Noi la conosciamo da più di un anno e l’abbiamo sostenuta con iniziative della Caritas e del nostro Centro di Ascolto. Però oggi ci sembra “a terra”. Le facciamo qualche domanda ma lei risponde a monosillabi. Ancora non sappiamo che le difficoltà della sua vita la stanno conducendo ad uno stato di profonda depressione, tanto che qualche settimana dopo il nostro incontro sarà ricoverata in una clinica e sottoposta ad un serio trattamento psichiatrico.
Via via le nostre amiche vengono chiamate al banco della distribuzione. Non tutte hanno trovato tutto ciò di cui avevano bisogno, ma ci sembra che escano soddisfatte. Al momento di andarsene, con l’eccezione di Rosa, ci abbracciano e ci baciano. Chissà se ogni tanto ripenseranno a questo pomeriggio particolare in cui le barriere interpersonali sono state abbattute e sei donne si sono sentite tra loro più vicine di quanto avrebbero mai pensato. Noi ogni tanto ci ripensiamo!
NB : I nomi sono di fantasia, ma le persone sono reali, realissime.
Per chi avesse dei vestiti da donare, i volontari sono all’ingresso della sala parrocchiale il venerdì dalle 17:00 alle 19:00. In questo periodo raccogliamo sopratutto maglioni, giacconi, tute e pantaloni invernali per uomo, donna e bambino, oltre a lenzuola e coperte. Non abbiamo possibilità di ricevere abiti eleganti, nè, ancora per un pò di tempo, abiti estivi. Chi volesse partecipare a Vestiti di dignità come volontario o volontaria può fare riferimento a Filippo Messineo al numero 348 367 5400.
Ed ora vengo gli appuntamenti del mese.
Animatori del canto liturgico
L’incontro in vista della quaresima sarà lunedì 4 alle ore 21:00 nella sala al piano terra.
Mercoledì delle ceneri
Iniziamo la quaresima mercoledì 6 marzo. Abbiamo due celebrazioni eucaristiche nelle quali vivere anche il segno delle ceneri: alle ore 9:00 e alle ore 19:30. In questo giorno di digiuno siamo invitati a cibarci della parola di Dio, ognuno là dove si trova. Per quanti a metà giornata sono nel quartiere, l’appuntamento per ascoltare insieme il Signore è in chiesa alle ore 13:30.
Per i bambini la celebrazione di inizio della quaresima con le ceneri sarà giovedì 7 alle ore 16:45 in chiesa. I genitori che possono partecipare sono benvenuti.
Esercizi spirituali della comunità
In sintonia con la diocesi anche noi, come comunità, cerchiamo la comunione ecclesiale tornando al Signore. Desideriamo andare a lui secondo il cammino che Ignazio di Loyola ha descritto nella prima settimana degli Esercizi Spirituali. Desideriamo guardare noi stessi nella verità: scoprire il nostro peccato e allo stesso tempo l’amore sovrabbondante di Dio per noi. Questa esperienza sarà per noi fonte di rinnovamento personale ed ecclesiale.
Lasciamoci riconciliare dal vero amore è il titolo degli esercizi spirituali. Le modalità concrete che abbiamo scelto a San Fulgenzio sono queste: un ciclo di quattro ritiri di due ore ciascuno, centrati sull’ascolto della parola del Signore, realizzati in quattro giorni consecutivi, da giovedì 7 a domenica 10. Per favorire la partecipazione, l’appuntamento di giovedì e di venerdì è doppio: si può venire dalle 15:00 alle 17:00, oppure dalle 19:30 alle 21:30. Sabato l’appuntamento per tutti è alle 15:00 e domenica è per tutti alle 10:00. Gli esercizi si terranno nella casa delle suore del Cenacolo. L’ingresso è quello di Piazza Madonna del Cenacolo, 15. Le stesse suore guideranno gli esercizi. Infatti il percorso degli Esercizi spirituali di Ignazio di Loyola è un riferimento privilegiato nella loro formazione e nel loro servizio alla vita nello Spirito.
Formazione dei catechisti
Martedì 12 alle ore 19:00 tutti i catechisti della comunità sono invitati al quarto incontro di formazione dal titolo “Cosa c’entra la Chiesa con lo Spirito Santo”. Come al solito il testo stampato sarà disponibile in anticipo nel mobile all’ingresso della villa.
“Ecco, io faccio nuove tutte le cose!” – Includere è raccontare il Volto di Dio
Mercoledì 13 alle ore 20:00 Nuova Proposta ci invita in chiesa all’ascolto del quinto racconto biblico di questo ciclo, che nell’inclusione cerca il volto di Dio.
Adorazione eucaristica
Giovedì 14 ci sarà in chiesa la preghiera di adorazione eucaristica. Dalle 17:30 alle 18:00 sarà animata per i bambini. Dalle 18:00 alle 18:45 la preghiera sarà silenziosa. Dalle 18:45 alle 19:30 sarà animata per gli adulti.
Liturgia penitenziale comunitaria
Una tappa del cammino, che come diocesi stiamo facendo, è la liturgia penitenziale nelle singole comunità. A San Fulgenzio faremo la nostra venerdì 29 alle ore 19:00 in chiesa. Insieme ci troveremo per celebrare la misericordia di Dio per noi, fonte di vita personale ed ecclesiale rinnovata.
Domenica della Carità
Domenica 31 sarà dedicata alla Carità. Dobbiamo ancora mettere a fuoco le modalità concrete con cui parteciperemo a questo appuntamento diocesano.